lunedì 30 agosto 2010

Il Fotografo


Edito in un solo volume da Coconino , Il fotografo e' la storia del viaggio di un fotoreporter al seguito di Medici Senza Frontiere nell’Afghanistan occupato dai sovietici e malconcio a causa della guerra di resistenza combattuta dai mujaheddin.
Il viaggio e' stato fatto per tre mesi del 1986.
L'autore degli scatti,Didier Lefèvre, all'epoca giovane laureato in farmacia con la passione per la fotografia, quasi d'istinto accetta l'invito della responsabile di MSF(medici senza frontiere) Juliette Fournot, che viste le sue foto in una mostra parigina lo vuole per testimoniare le vicende del gruppo di medici che , in condizioni di 'deserto sanitario', installano ospedali di fortuna ed istruiscono i giovani afgani alle tecniche operatorie.
Un libro che accosta fotografia(furono piu' di 4000) e fumetto.
L'autore Emmanuel Guibert con l'amico fraterno di Didier, un giorno (piu' di 10 anni fa) decidono di realizzare quest'opera che racconti il viaggio formativo del fotografo in una realta' ai piu' e' sconosciuta o meglio stereotipata. Viene documentato il viaggio di andata con il gruppo di MSF, la permanenza all' "ospedale" e il ritorno in solitaria. Un ritorno folle e rocambolesco, che segnera' piu' di ogni altra cosa la vita del protagonista.
La sua visione della vita e del mondo sarà talmente segnata che Didier ritornera' in Afghanistan altre 8 volte e seguira' altri eventi bellici, sempre come fotoreporter.
Il libro ha venduto, originariamente in 3 volumi, 300000 copie in Francia, ed e' stato ristampato in tutto il mondo. Per le traduzioni dal persiano ci si e' avvalsi della fumettista Marjane Satrapi.

Didier e' scomparso a 49 anni nel 2007 per un infarto, questa e' la sua eredità.

Qui una bella intervista a Emmanuel Guibert.
Altri articoli sono apparsi sul Mucchio di Maggio e su Animals di Giugno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

avevo preso uno dei volumi con allegato un dvd contenente un filmato sul lavoro dei medici nelle montagne. Molto più che commovente. il libro ha delle foto stupende e i disegni meravigliosi. l'ho fatto vedere a mio cognato che è un afgano fuggito (con la famiglia a 17 anni) da kabul proprio negli anni dell'invasione russa, me l'ha restituito guardandomi in silenzio...
vale la pena prenderlo
grazie che me l'hai ricordato