Al solito i festival italiani non si smentiscono: ok il cambio di location piu' o meno all'ultimo momento, ma dalle piccole cose che uno si aspetta che si vede la qualità. Ad esempio per sapere l'ordine dei set era necessario ricercare tra le piadine e le birre i foglietti con gli orari e l'ordine dei gruppi attaccati alle casse, ma di stampare il programma non se ne parla? Uno stando di info? Se si teneva davvero all'idroscalo dove li avrebbero attaccati? ai cessi? Poi perche' non lasciare uscire dalla cancellata per andare a farsi un giro o in macchina?
Mah! E i set acustici dei gruppi? Spriti dietro alle carbonare 'signing session'.
Comunque il palasharp è gia' abbastanza pieno per i primi set .
I primi che ho visto, a set gia' iniziato, sono stati i Gaslight Anthem, ruvidi e molto promettenti.
Nel set successivo sono sfilati poi gli All American Rejects: insignificante musica per ragazzini.
Poi sono arrivati i sorprendenti Flogging Molly , band USA con solide radici nella irish music, qui sotto un bel video, la canzone e' stata dedicata a pogues(Drunken Lullabies...), un sacco di gente a ballare e saltare per quello che e' stato il set piu' torrido del pomeriggio.
Il concerto dopo e' stato dei Gogol Bordello infuocatissimi ma personalmente non mi prendono per piu' di 2 canzoni, poi e' toccato al set con il maggior numero di spettatori: Social Distortion.
Tour dei 30 anni(!!!) affatto dei sopravvissuti, granitici e convincenti, forse un po' troppo legati a sonorità punk anni 80(tipo Husker Du) , ma troppi gli devono qualcosa: Offspring, Green Day e Bad Religion in prima fila.
Alla fine di questa esibizione(anche Ring o fire di Johnny Cash!!!!) il palasharp si svuota per meta', e' infatti l'ora dei Babyshambles, totalmente inutile la loro esistenza, per capacità e qualità. Pensare che sono stati gli headliner fino a qualche mese fa...
Alle 23.30 finalmente, come gli ha definiti mojo:"una delle band che bisogna andare a vedere prima di morire", i Pogues.
Shane MacGowan(ormai 52enne) da sempre dedito ad alcol e sigarette, e' ormai un vago ricordo del ventenne smilzo e sdentato, ora e' si' sdentato ma pure bolso , affaticato e sbiascica come un ottantenne . Dà l'idea di non riuscire a finire il brano se non il concerto.
Ogni due canzoni esce con un cenno e poi ritorna dopo un brano o due.
Inutile dire che senza di lui i pogues non sono e non sarebbero interessanti, senza la sua follia e senza il suo cantato da ubriaco. E' praticamente un pazzo, un fuck dietro l'altro, frasi quasi incomprensibili... Il concerto in se e' stato guidato dal cuore più che dalla ragione. La band e' rodatissima e comunque perfetta , ma con un folle cantante tutto e' possibile. Ma fai quello che vuoi, ma sentire Dirty Old Town, Sunny day of the street,Rainy Night in Soho e Fiesta con "lui" che sbiascita e cerca di urlare come solo lui puo' fare, e' qualcosa di unico. Certo 20 anni fa sarebbe stato diverso, ma lo sarebbe stato anche lo spirito. Lunga vita a Shane.
Been in a palace, been in a jail
I just don't want to be reborn a snail
Nessun commento:
Posta un commento