lunedì 13 settembre 2010

tre o quasi...

Dopo quasi 40 giorni eccomi di nuovo a fare la coda per il biglietto e poi attendere, attendere, attendare...
da quest'ultimo w.e. ri-iniziano i (miei) appuntamenti con la musica suonata dal vivo.



Venerdi' - Fanfarlo + Mumford & sons - teatro dell'arte Milano.
Appena dentro l'impressione e' ottima, un teatrino all'inglese (500 posti al max), senza sedie in platea, che e' in discesa , quindi la visuale e' ottima, ma dopo un'ora
in cui 'il concerto non inizia se almeno un tot di persone non se ne vanno in galleria' e l'orario fa' capira che il ritorno sara' a notte fondissima... beh le premesse per una serata storta ci sono.
Ma gia' allo spegnimento delle luci passa tutto, i Fanfarlo, 5 in tutto, iniziano a sfogliare le canzoni del loro buon debutto. Un'ora scarsa di ottimo e originale indie-pop fatto con convinzione e sicurezza(e' l'ultima data del tour che stanno tenendo da un anno) che scorrono via lasciando qualche convinzione in piu' sul loro primo lavoro.
Poco piu' di un quarto d'ora ed entrano quelli per cui il 90% delle persone erano venuti a vedere, i pluri-osannati Munford & Sons.



I 4 londinesi(ma non si direbbe)sono allineati e danno tutto, anche per loro e' il termine del tour, il pubblico , esaltatissimo e sorprendentemente giovane, sa tutti i brani a memoria , pende dalle corde del banjo di Winston Marshall e dall'energia di Marcus Mumford che non risparmia battute e ringraziamenti.
Sorprende come un pubblico cosi' giovane , che non ti aspetti, stia in silenzio in brani quasi a cappella, sussurrando appena le parole(ripeto A MEMORIA!) come si esalti nei pezzi piu' carichi.
C'e' speranza per l'indie.



Sabato - Blonde Redhead - Magazzini Generali
Voglia zero, vaglia zero di andare ai Magazzini Generali. Odio quel posto(ma l'ho gia' detto...).
Solita coda , solito cambio di biglietto , solito... mmmm no, poca gente ancora, sono sotto il palco , vabbe' almeno non sentiro' la caciara di quelli al bancone.
Poco dopo le 22 entrano in scena i tre (i gemelli italiani d'esportazione Simoe ed Amedeo Pace + la jappo Kazu Makino) e subito si accendono le lambadine tremule che fanno da ulteriore contorno al solito , minimale e scarnomaefficace, contorno .
L'ultimo lavoro, Penny Sparkle , non mi ha esaltato, troppa elettronica, troppa Kazu, invece i brani(quasi tutti eseguiti) in versione live hanno , come sempre, preso forme diverse . L'elettronica, spesso veramente troppo invadente, ha lasciato spazio all'elettricita' o al drumming sempre spettacolare di Simone. Il fratello chitarra e voce (spezzata e intrigante come al solito) affascina tutti con le movenze/scatti semplici di chi la musica la sente e la vive.
La indiemangagirl(oddio ormai woman) fino al midollo ormai ci riesce a sorprendere per le trovate surreali sia di tonalità che di coreografia(una maschera che al posto degli occhi ha dei capelli...ah l'arte moderna!).
Come detto sopra , tanto spazio all'ultimo lavoro, qualche ripresa dal penultimo (23) e qualche sprazzo di passato.
Alla fine sara' un'ora e venti, tirata, con 4 parole e tanti suoni.
Elettronica ed elettricita' nel terzetto italogiappo sono ormai una cosa sola.

Mercoledi' Mr E...

4 commenti:

Paolo Vites ha detto...

c'era anche mia figlia ai mumford!

ciocco72 ha detto...

sii fiero di lei!

Maurizio Pratelli ha detto...

che bella scorpacciata!
domani eels?

ciocco72 ha detto...

eccerto!