giovedì 18 novembre 2010

Scorpacciata...


Due concerti in due giorni era un po' che non accadeva... poi se in realtà son tre ancora meglio!
Phosphorescent + National prima e Interpol dopo.

In comune hanno molto per me. Sono gruppi che e' un po' che volevo vedere, gli ultimi lavori non mi hanno convinto tantissimo, li amo.

La prima sera all'Alcatraz, sold-out . L'attesa e' grande, si sente che il concerto e' di quelli che promettono bene.
Iniziano i Phosphorescent anzi "Phosphorescent". Ottimo indie(che non vuol dire nulla), voce spezzata , musiche dissonanti e tanta passione, peccato che li caghiamo in 10 ... gli altri parlottano e si limitano ad applaudire.
Un set medio lungo per un supporter, comunque fanno il tuttoesaurito in tutta europa e da noi fanno l'opening act... mah!
Sulle note di on the beach di Neil Young entrano i National.
Runaway subito ci fa capire che la versione da studio e' solo una brutta copia di quello che potevano essere i brani realmente. Alla fine da High violet saranno 6 i brani, tutti al di sopra delle aspettative(vabbè England no... non mi piace neance dal vivo)...
Già al quarto brano mi son ritrovato a dire "a questo punto di più non si puo'" ,il livello era gia' altissimo ed e' partita Slow Show... come riempire il cuore di 3000 persone ... son seguite tra le altre Squalor Victoria , Sorrow e Conversation 16 con tanto di surfata sul pubblico.
Finale infuocato con la chicca Lucky You e una Terrible Love finita con Matt Berninger ad attraversare il locale in mezzo al pubblico fino all'uscita. Peccato il mancato bis finale in acustico senza amplificazione che regala quasi ad ogni data di Vanderlyle Crybaby Geeks . Un concerto che rimarrà nel cuore a molti.



Altra vicenda quella del secondo, attesissimo, concerto.
Dal 'sofferente' e quasi impacciato frontman dei National si passa all'impassibile Paul Banks, ingellato e perfetto in ogni particolare.
Nonostante gli piovano addosso suoni incredibili, le sue parole siano spesso rasoi, lui rimane li' allampanato e sorridente, si ok , arrogante? "al di sopra"?
Molto temevo dall'inserimento del nuovo bassista che si e' rivelato un ottimo motore, magari troppo ligio e poco fantasioso, ma preciso a sostenere le bellissime e potenti linee di basso dei pezzi dei newyorkesi.
Anche qui i pezzi dell'ultimo lavoro sono stati una buona parte della set list ma non in modo integrale. NYC, PDA, Barricade , l'eterna Slow Hands(qui sotto in video), fino al secondo bis di Evil sono state grandiose come ci si poteva aspettare!
Altra grande serata.


Interpol - Slow Hands

1 commento:

Maurizio Pratelli ha detto...

felice doppietta! io ciccia...