venerdì 22 luglio 2011

Keith Jarrett, Gary Peacock, &Jack DeJohnette - Arcimboldi 22jul2011


"Non si possono scattare foto durante il concerto. Se verranno scattate foto, non verranno eseguiti i bis" annunciazio' della speaker degli arcimboldi prima della seconda parte del concerto di Keith Jarret... risate generali...
Dopo mezz'ora di attesa dalla fine dei primi 40 minuti di improvvisazioni e melodie solo accennate Keith Jarrett , Gary Peacock , Jack DeJohnette sono rientrati a proporre il loro jazz e le loro invenzioni (ovvio Keith di piu') tra il folle e l'illuminato.
La serata inizia con il medesimo annuncio (senza la parte dei bis) e con foglietti riportando le stesse parole rifilati dagli stuart del teatro.
Teatro sold-out o quasi per il ritorno del pianista della Pennsylvania dopo anni di assenza. E' un ritorno a 3 con il terzetto 'Standards', con cui esegue i brani classici(la mia ignoranza arriva a livelli astrali al merito) del repertorio jazzistico.
Io (e molti altri ...) riconosco solo Summertime di Gershwin, il resto è un susseguirsi di melodie, mai scomposte o incomprensibili come quando succede nei concerti in solitaria, che ti avvolgono. Capisci perche' lo considerano un genio, ha tutto dentro.
Nella prima parte , più varia e meno melodica , meno "standard" e' quella che mi ha colpito di piu'.La seconda mi e' sembrata un po' di routine almeno nei primi 4 o 5 brani, iniziati e finiti senza fronzoli. Il finale e' stato grandioso, un susseguirsi di assoli e brani anche coinvolgenti.

Jarrett,al solito, e' stato al solito di spalle al pubblico e ha accennato solo ad un brindisi con l'acqua che stava bevendo da un calice. Gli altri due a sostenere la scena ma nessuno o quasi era venuto per loro... paranoico, (im)perfezionista e genio folle.Amarlo , come artista, è quasi naturale.

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