lunedì 11 luglio 2011

John Mellencamp @ Castello di Vigevano 09Jul2011


20 anni di attesa , forse anche di piu' da quando mi innamorai del suond, dell'energia e del carisma del little bastard.
Finalmente e' arrivato a portata di concerto John Mellencamp.
Sentire Authority Song,Cherry bomb e una stravolta Jack and Diane live e' un'emozione tenuta dentro ormai da troppo tempo .
John conferma la sua presunzione non volendo nessuno prima di lui infatti ne faranno le spese anche Paolo Vites e Rigo Righetti che presentranno il loro libri al mixer invece che sul palco("altrimenti sembravano dei supporter" mah) e facendoci vedere un'ora di documentario autoreferenziale . 'Cose mai viste' ci dirà mt barley arts(un disponibilissimo Claudio Trotta che si emoziona come un ragazzino ascoltando i nostri racconti del SXSW) alla fine.
Ma questo e' LUI prendere o lasciare.
Alle 22.20 John sale sul palco introdotto da un brano di Johnny Cash(altri 5 minuti buoni di non concerto). In prima battuta neanche lo riconosco: ciuffo quasi rockabilly bianco/grigio/giallo nicotina e pizzetto dello stesso colore. Per quello che si puo' vedere(tutto il concerto sarà a luci soffuse) sembra pure un po' troppo tirata la pelle, ma tant'e' e ci prendiamo pure questo.
La partenza con Authority song ci travolge(e' vero che il ritmo e' certo piu' morbido rispetto all'originale) e finalmente ci si rende conto che e' lui , e' li', insomma no more excuses.
Poi il trittico “No one cares about me”,“Death letter”(di Son House già ottima in versione White Stripes) e “John Cockers” , frutto dell'ultima produzione , la classe e il carisma confermano la grandezza dell'artista. La voce, quella voce ancora più roca, rimanda al passato remoto della musica del diavolo, quella che John con l'ultimo lavoroe' andato a cercare addirittura registrando nella stessa stanza dove Robert johnson dormi'(ok e' un po' feticistica la cosa...).

Poi tocca all'esplosione di suoni di Check it out(quanto l'ho aspettata?) ,una Cherry Bomb a cappella, Jack and Diane stravolta (picco dell'esibizione??) e Jackie Brown che volevo sentire da sempre chitarra e voce sono e saranno sempre li' a ricordare perche' l'abbiamo atteso cosi' tanto.

Il gran finale, inframezzato da qualche perla disseminata negli ultimi lavori, con Small town,Rain on the scarecrow,Crumblin’ down,If I die sudden,Pink houses e Rock in the U.S.A. toglie il fiato ...anche solo a leggerne i titoli...
Alla fine niente bis, manca ancora qualcosa ma niente da fare John e' tornato con la sua cricca (neanche Trotta riuscira' ad avvicinarlo) nella sua roulotte/bunker.
La band (Dane Clark, Miriam Sturm, Andy York, John Gunnell, Troye Kinnett, Mike Wanchic) non lascia tregua e ha accompagnato il piccolo bastardo come un orologio, il re non sembra sempre soddisfatto , sicuramente si lamenterà di qualcosa. John sembra proprio uno di quelli da lasciare su cd , la persona sa di sgradevole. Carismatico e istrionico ma il retrogusto è amaro l'amaro per quei 2 o 3 brani che di solito fa'(e ha fatto nelle date precedenti) in piu' rimane... Paper and Fire dov'e'? ma sono particolari, alla fine il cuore e' quasi colmo e si torna a casa.


Set list:
“Authority song”
“No one cares about me”
“Death letter”
“John Cockers”
“Walk tall”
“The West End”
“Check it out”
“Save some time to dream”
“Cherry bomb”
“Jack and Diane”
“Jackie Brown”
“Longest days”
“Small town”/”The old rugged cross”
“Rain on the scarecrow”
“Crumblin’ down”
“If I die sudden”
“Pink houses”
“Rock in the U.S.A.”

3 commenti:

Euterpe ha detto...

Vedo che abbiamo frequentato lo stesso posto negli stessi giorni!
;)

ciocco72 ha detto...

:-)

BOB ROCK ha detto...

VISTO NELL'88 A LOSANNA TUTTA UN'ALTRA STORIA....
SI VEDE CHE STA INVECCHIANDO COME VAN MORRISON E FA I CAPRICCI COME UNA ZITELLA INACIDITA.
GRANDE MUSICISTA ; PICCOLO MA VERAMENTE PICCOLO UOMO