giovedì 31 marzo 2011
sxsw pt 3
Il venerdi si apre con un'altra serie di concerti al threadgill's indoor questa volta.
Chapin Sisters(li' per caso e niente di che fino a quel momento),Ponderosa(grandi!), Ron Sexsmith , Jimmy laFave e infine Dave Alvin... non male anche se Dave(accompagnato da qualche Guilty Man e qualche Woman) ha fatto solo 4 pezzi...
Cerco si andare a vedere gli Okkerville River ma non c'e' verso di avvicinarsi a La Zona Rosa, provo ad andare a vedere gli Young Buffalo ma e' a inviti(argh!) vabbe' me ne torno al San Jose' Motel. Stasera i North Mississippi AllStars e Alejandro Escovedo con Orchestra.
I NMAS spettacolo, energia e classe. Da vedere oltre all'ora abbondante che ci hanno dato.
Poi tocca ad uno dei padroni di casa , Escovedo & Orchestra.
Un paio di archi e un po' di ottoni(io pensavo 30 elementi) ,insomma orchestra in senso lato...
I brani dell'ottimo Street Songs of Love vengono alla perfezione, a metà mi allontano, c'e' Josh Ritter che mi aspetta!
Alla chiesa presbiteriana di st David partono (di nuovo) le Chapin Sisters, argh, mi dico, che palle! E invece no! Set ottimo, armonie vocali e piccoli quadretti da ricordare... quando si dice che l'ambiente conta!
Poi arriva lui , da queste parti e' una star, Josh si prende tutto con la sua grande umiltà e sciorina un'ora di poesia e magia con le sue parole che arrivano nel profondo. Altra giornata di grandi emozioni.
Il Sabato e' dedicato alla visita alla città poi una puntata al Maria's tacos un posto 'che sembra di essere in messico'.
Sfilano gruppi diversissimi tra di loro , tra cui improbabile bambole borchiate, rocker da NY e i Black Heart Procession, ma non c'e' tempo ci sono gli Spurs a S.Antonio, di DEVE andare!
inutile parlare della partita , alla fine e' quella che conta meno in mezzo alle mille follie americane: inno nazionale, giochi scemi ad ogni time out e le majorettes...
L'utimo giorno dedicato alla shopping selvaggio e al concerto serale di Jim Jones che spazza via tutto con la sua energia e grinta.
Il concerto si tiene all'Emo's club. Sembra piu' un centro sociale che un vero locale: graffiti , poster mezzi strappati, infissi inesistenti e fili della corrente volanti ... di corsa al Continental ora, c'e' il party finale .
Jesse Malin , Willie Nile(ancora? si' ancora! argh) , Alejandro Escovedo e ospiti a sorpresa: Charlie Sexton (ora chitarrista di Dylan) , Lucinda Williams ebbra piu' che mai e un Fulvio Renzi al violino indiavolato.
A tardissima ora ci rimettiamo in cammino per l'albergo, fine della vacanza musicale, si torna alla vita vera, bombe comprese...
mercoledì 30 marzo 2011
sxsw su Sussidiario
Mio articolo , il primo della mia vita pubblicato:
SXSW/ South by Southwest, passato e futuro al Festival indie più importante al mondo
;-)
SXSW/ South by Southwest, passato e futuro al Festival indie più importante al mondo
;-)
lunedì 28 marzo 2011
sxsw 2011 pt. 2
Il giovedi' ha visto protagonista tutto il cartellone che il mitico Threadgill's proponeva. Il locale ha una sala interna e un parchetto esterno per i concerti. Indoor c'e' una discreta programmazione , forse un po' datata, ma non male. All'esterno in questa giornata,in cartellone c'e' del buono e del cattivo, ma poi il cattivo non era cattivo...
Arriviamo alla mattina intorno a mezzogiorno all'apertura dei 'cancelli' che poi e' uno solo , il nostro scheduling prevedeva:
Will Sherff h13.00
Baseball Project 2 h14.00
J.Mascis h15.00
Roky Erickson Band h18.00
Il primo artista in assoluto non lo ricordo tanto... poi e' arrivato Will Sherff cantante e frontman degli Okkerville River from Austin(!!!). Tutto solo , alle volte con una corista, nella sua camicia ben abbottonata, ci propone le composiazioni della band e un brano dall'album composto con Roky Erickson, si' lui , mr 13th floor elevators, un ritorno attesissimo dai tanti presenti.
L'occhialuto Will convince tutti con la semplicità delle sue esecuzioni e ci lascia già carichi di aspettative per il set full band a cui inutilmente cerchero' di assistere il giorno dopo.
Il gruppo che segue e' la joint venture di Steve Wynn, Peter Buck, Linda Pitmon e Scott McCaughey. Sinceramente niente di nuovo, se non il piacere di vedere i 4 divertirsi davvero sul palco e... quattro parole scambiate con il sig REM dopo il concerto. Un uomo rilassato e tranquillo piu' di altri tipo il frontman dei Dinosaur Jr.
Forse seccato dai colorati jappo che gli girano intorno, forse dal fatto che e' strano forte, J Mascis(il cui lavoro solista e' molto bello) ci deliza con una mezz'ora per la preparazione palco e 10 minuti di set! Vabbe' forse 12 ma non di piu' e scappa via, mah.
L'ecletticità del cartellone e' sottolineata dal set dopo e' poco dire stupefacente.
I giapponesi PeelanderZ sono dei folli e funambolici fomentatori di uno ska/punk totalmente sconsiderato che fossero stati in cartellone in un festival europeo si sarebbero fatti prendere a lattine in faccia. Qui no corrono saltano , battono i cinque, schitarrano tra i divertenti americani che iniziano ad affollare in modo serio il parchetto . Si' sembra funzionare la regola che se proprio non ti interessa te ne vai al bar a berti l'ennesima birra e aspetti il set dopo senza troppo farti menate, altro che tenersi alle transenne e morire di fatica!
Altro spirito.
Poi tocca ai Riverboat Gamblers, band quasi hardcore texana, da' anima e corpo sul palco , soprattutto il frontman Mike Wiebe, che si arrampica pure su un albero, ci sanno fare. Da spaccarsi le orecchie ma con piacere!
Sul finire del set anche i peelanderZ si uniscono ai cori...
Infine alle 18 arriva sul palco la 'star' della giornata: Roky Erickson. Ospite un certo Billy Gibbons, il barbuto Zztop aiuta l'ottenebrato Roky(metà dei brani sembra averli dimenticati) ad elevare a decente il set, comunque sostenuto da una band niente male.
La serata poi si conclude con una cena a base di ottima carne e vino presso gli amici di Austin che tante dritte ci hanno dato per questo festival. Degno finale della serata un vero house concert dei padroni di casa , Andrea Parodi e Matt dei Miningtown.
Altra giornata piena di emozioni... domani non sara' da meno.
...to be continued...
venerdì 25 marzo 2011
sxsw 2011 pt 1
Non è facile raccontare un'esperienza del genere...
come dicevo a chi mi chiedeva se mi stavo divertendo : "it's like a playground for a kid".
Già quando arrivi ad Austin(capitale del Texas) al ritiro bagagli hai queste chitarre enormi che ti accolgono. Arriviamo di martedì, il primo giorno di festival, stanno arrivando tutti. Tonnellate di chitarre e strumentazioni varie dappertutto.
E' un altro mondo.
Il trasferimento dall'aereoporto alla città e' magico.
Sono ormai le 7 di sera lì(con il fuso le 2 di notte per noi) , c'e' il tramonto, il sole all'orizzonte piatto e infinito crea un rosso unico, i semafori che pendono in mezzo all'incrocio, i corvi appollaiati lassu'... magia, non sei piu' a casa.
Non sei neanche negli USA che ti aspetti, sei in Texas. Case perfette non ce n'e', praticelli ben tenuti neanche, steccati? rari e mal messi.
Grandioso!
Ci aspettano 5 o quasi 6 giorni di showcase dai 20 minuti all'ora abbondante.
Una grande vetrina, no grande ENORME.
Subito ci catapultiamo in città al mitico Continental club , nella saletta al piano di sopra, per i 49 fortunati , ci sarà James McMurtry, cantautore di rara poesia che qui e' di casa(come tantissimi altri ormai!) , contando che qui da noi non e' passato non e' male come inizio, anche se il jetleg ci fa sbadigliare troppo.
Dopo una estenuante preparazione nelle settimane prima, spulciando i siti ufficiali e non dei locali e del festival, sentiti i pareri di chi c'e' stato e di chi ci vive,scartati i concerti dove e' necessario avere il carissimo wristband, si decide di andare al DogWood, 6th street, a piedi! Una scarpinata di 4 km... non male per smaltire la pessima colazione. Lì troviamo un cartellone molto interessante(ok già lo sapevamo) :Willi Nile(sì anche qui!) , Kevin Welch e
Jon Dee Graham, nonche' Small Pounds con Catlin Cary ex Whiskeytown. Tra gli altri scopriamo gli Shurman e i Wagons, solo vagamente conosciuti , che si rivelano una certezza.
La prossima tappa e' il malfamato G & S Lounge, in pratica a mille km da dove eravamo. I 28 gradi del pomeriggio ci fanno maledire di non aver affittato un'auto, che alla fine in molte occasioni ci avrebbe facilitato la vita e non poco.
Dopo esserci persi e ritrovati e perso il set di Jimmi LaFave arriviamo giusti per l'inizio del concerto di Kevin Welch(ancora?) . In tutta sincerità 'sto tizio con i capelloni e la chitarra non e' che mi aveva convinto troppo in mezzo a schitarroni degli altri gruppi in una location che lo ignorava ben poco.
Nel parcheggio di questo cubo di cemento con solo la porta di metallo per entrare , senza finestre, puzzolente e buio, Kevin si presenta con il figlio Dustin che lo accompagna con una chitarra mezza scocciata.
Magia. Le canzoni sonnolente diventano poesia di vita vissuta e prendono una nuova forma. La gente in questo polveroso parcheggio di periferia seduta sui fusti della birra(tutto vero!) viene rapita da ogni singola nota...
Ora mi aspetta la MIA musica. Un po' di indie please dopo tutto questo folk!
La sera vado alla St. David's Church, un po' di fatica a trovarla e infatti arriviamo per la seconda metà del concerto dei Lost in the trees. Ottoni , violino e violoncello accompagnano voce ,chitarra e batteria attraverso le sonorità che intrecciano la musica più 'nobile' con il folk, spesso con un'esplosione di colori non indifferenti(beh ascoltrli e' l'unico modo per capire che dico!):
Lost In The Trees - Fireplace @ St. David's Church
Dopo di prescindibili set, e' toccato ai Low, punta di diamante dell'indie . Concerto stupendo, perfetto , un vero greatest hits.
Degna conclusione di una grandiosa prima vera giornata.
...to be continued...
come dicevo a chi mi chiedeva se mi stavo divertendo : "it's like a playground for a kid".
Già quando arrivi ad Austin(capitale del Texas) al ritiro bagagli hai queste chitarre enormi che ti accolgono. Arriviamo di martedì, il primo giorno di festival, stanno arrivando tutti. Tonnellate di chitarre e strumentazioni varie dappertutto.
E' un altro mondo.
Il trasferimento dall'aereoporto alla città e' magico.
Sono ormai le 7 di sera lì(con il fuso le 2 di notte per noi) , c'e' il tramonto, il sole all'orizzonte piatto e infinito crea un rosso unico, i semafori che pendono in mezzo all'incrocio, i corvi appollaiati lassu'... magia, non sei piu' a casa.
Non sei neanche negli USA che ti aspetti, sei in Texas. Case perfette non ce n'e', praticelli ben tenuti neanche, steccati? rari e mal messi.
Grandioso!
Ci aspettano 5 o quasi 6 giorni di showcase dai 20 minuti all'ora abbondante.
Una grande vetrina, no grande ENORME.
Subito ci catapultiamo in città al mitico Continental club , nella saletta al piano di sopra, per i 49 fortunati , ci sarà James McMurtry, cantautore di rara poesia che qui e' di casa(come tantissimi altri ormai!) , contando che qui da noi non e' passato non e' male come inizio, anche se il jetleg ci fa sbadigliare troppo.
Dopo una estenuante preparazione nelle settimane prima, spulciando i siti ufficiali e non dei locali e del festival, sentiti i pareri di chi c'e' stato e di chi ci vive,scartati i concerti dove e' necessario avere il carissimo wristband, si decide di andare al DogWood, 6th street, a piedi! Una scarpinata di 4 km... non male per smaltire la pessima colazione. Lì troviamo un cartellone molto interessante(ok già lo sapevamo) :Willi Nile(sì anche qui!) , Kevin Welch e
Jon Dee Graham, nonche' Small Pounds con Catlin Cary ex Whiskeytown. Tra gli altri scopriamo gli Shurman e i Wagons, solo vagamente conosciuti , che si rivelano una certezza.
La prossima tappa e' il malfamato G & S Lounge, in pratica a mille km da dove eravamo. I 28 gradi del pomeriggio ci fanno maledire di non aver affittato un'auto, che alla fine in molte occasioni ci avrebbe facilitato la vita e non poco.
Dopo esserci persi e ritrovati e perso il set di Jimmi LaFave arriviamo giusti per l'inizio del concerto di Kevin Welch(ancora?) . In tutta sincerità 'sto tizio con i capelloni e la chitarra non e' che mi aveva convinto troppo in mezzo a schitarroni degli altri gruppi in una location che lo ignorava ben poco.
Nel parcheggio di questo cubo di cemento con solo la porta di metallo per entrare , senza finestre, puzzolente e buio, Kevin si presenta con il figlio Dustin che lo accompagna con una chitarra mezza scocciata.
Magia. Le canzoni sonnolente diventano poesia di vita vissuta e prendono una nuova forma. La gente in questo polveroso parcheggio di periferia seduta sui fusti della birra(tutto vero!) viene rapita da ogni singola nota...
Ora mi aspetta la MIA musica. Un po' di indie please dopo tutto questo folk!
La sera vado alla St. David's Church, un po' di fatica a trovarla e infatti arriviamo per la seconda metà del concerto dei Lost in the trees. Ottoni , violino e violoncello accompagnano voce ,chitarra e batteria attraverso le sonorità che intrecciano la musica più 'nobile' con il folk, spesso con un'esplosione di colori non indifferenti(beh ascoltrli e' l'unico modo per capire che dico!):
Lost In The Trees - Fireplace @ St. David's Church
Dopo di prescindibili set, e' toccato ai Low, punta di diamante dell'indie . Concerto stupendo, perfetto , un vero greatest hits.
Degna conclusione di una grandiosa prima vera giornata.
...to be continued...
mercoledì 23 marzo 2011
incontri texani pt 1
lunedì 14 marzo 2011
Austin is coming... or me?
Domani si parte... al ritorno spero di trovare ancora biglietti per Dylan...
69 euro non male alla faccia del Don't dare to miss it!
venerdì 11 marzo 2011
ascolti...
Sta uscendo un sacco di robba buona in questo marzo.
Segnalo:
- J Mascis - Several Shades Of Why: debutto solista acustico del leader dei Dinosaur Jr
- Buffalo Tom - Skins: il ritorno della band che aprì la strada all'indie
- Middle Brother - Middle Brother: side project di John McCauley (voce dei Deer Tick) .
- Low - C'mon : stupendo album lo-fi dai maestri del lo-fi
- Elbow - Build A Rocket Boys!: indie rock allo stato puro
- Yuck - Yuck: inglesi, mix di tanto indie, secondo alcuni di troppo, ma trascinanti
- PS I Love You - Meet Me At The Muster Station : voce stonata, dinosaur jr nel sangue, canadesi... serve altro?
- Noah And The Whale - Last Night On Earth : indie folk, rock ,elettronica e tantissimo altro in questo lavoro della band inglese:
Noah and the Whale - Give It All Back (Live)
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noah and the whales
mercoledì 9 marzo 2011
All the best... REM
Pare sia l'ultimo per sempre "Collapse into now", non certo il loro migliore lavoro
sicuramente al solito la classe c'e'. Pare non ci sara' neanche il tour a supportare il tutto.
Qui sotto una ripresa fatta durante il making of del video ufficiale per il lancio del disco.
Al solito(vabbe' spesso) le versioni live rendono molto di piu' di quello che poi esce nei negozi.
R.E.M., "All The Best"
sicuramente al solito la classe c'e'. Pare non ci sara' neanche il tour a supportare il tutto.
Qui sotto una ripresa fatta durante il making of del video ufficiale per il lancio del disco.
Al solito(vabbe' spesso) le versioni live rendono molto di piu' di quello che poi esce nei negozi.
R.E.M., "All The Best"
martedì 8 marzo 2011
Tom Waits & David Lynch
Tom Waits (si' proprio lui!) farà da motore al lancio della DLF Music della The David Lynch Foundation .
La DLF Music metterà a disposizione(in download ovviamente) dei brani esclusivi, tipo delle tracce live rare di Tom e di altri 16 artisti tra cui Peter Gabriel, Iggy Pop e Moby.
I fondi ricavati supporteranno i progetti benefici della DLF.
I brani saranno distribuiti tramite il sito PledgeMusic che conterrà anche un vasto catalogo di memorabilia relativi a questa iniziativa.
Enjoy!
lunedì 7 marzo 2011
Clibro35 & MK
Questo week-end doppietta.
Venerdi sera i Calibro 35 hanno inondato di suoni vintage il sempre poco elogiato Twiggy. Sinceramnte non ho mai ascoltato un loro lavoro , non so perche' . Adesso sono curioso, dopo averli sentiti e visti nei loro virtuosismi e nelle loro immagini sonore, voglio apporfondire i loro lavori.
Si' perche' la loro tecnica e precisione sorprendente ti prende e ti fa' entrare in quel mondo che , per fortuna , hai solo vissuto attraverso i video e i giornali .
Per tutta l'ora e venti sembra di essere negli anni di piombo , di vederti spuntare qualche P38 o di ritrovarti in qualche incappucciato delle (cosiddette) forze dell'ordine saltare dentro al locale.
Voglio sentire se il fatto di usare sempre la stessa chitarra e' una scelta di stile o una scelta di comodo. Voglio sentire se il concerto e' stata una lunga colonna sonora o sono veramente dei pezzi uno diverso dall'altro... voglio sentire se Luca Cavina spettacolare bassista,Enrico Gabrielli (flute, sax, keyboards ex afterhours) è veramente ottenebrato come sembra, se l'eccezionale Massimo Martellotta (guitar) era solo in una serata speciale e se Fabio Rondanini (drums) ha sempre la stessa fantasia . Riusciro'?
Calibro 35
Seconda serata(Sabato) e' stato un ritorno. Ritorno causato dal nuovo lavoro del trio(quintetto sul palco) di Cuneo. Lavoro finalmente più lontano dei precedenti,
lontano dai suoni troppo educati che me li avevano fatti lasciare indietro.
L'ulltima volta che avevo vistoiera il 2003 (!!!) poi a parte qualche fugace apparizione televisiva(ricordo il primo maggio un paio d'anni fa) li avevo dimenticati , messi nei miei concerti da ricordare (quello del 99 al Leoncavallo ad esempio) e finita li'.
Lavori annacquati(Senza peso,Bianco sporco e Uno) e scelte di cambiamenti di stile che con me proprio non c'entravano nulla.
Ora li avevo sentiti ritrovati con "Ricoveri virtuali e sexy solitudini".
La serata dell'Alcatraz è iniziata non con molta convinzione(mia) , i primi brani un po' mosci fino ad Infinità ( guarda a caso da Ho ucciso paranoia) dove i 5 sembrano , e con loro il pubblico, riprendersi dal torpore.
Da questo punto in poi (qui sotto) i MK snocciolano pezzi nuovi e vecchi senza troppo guardare alla continuita' . Quindi mischiano Nuotando nell'aria alla bellissima ultima "Paolo Anima Salva" e una sorprendente versione di Ape Regina (e' proprio il caso palese di "la posso fare meglio di 15 anni fa ma non la saprei riscrivere") che fa ritornare in mente tante cose.
Quindi concerto dalle diverse facce,un ritorno che valeva la pena(??) fare e sperando di non riperdere le loro tracce.
Marlene Kuntz - Infinità
Venerdi sera i Calibro 35 hanno inondato di suoni vintage il sempre poco elogiato Twiggy. Sinceramnte non ho mai ascoltato un loro lavoro , non so perche' . Adesso sono curioso, dopo averli sentiti e visti nei loro virtuosismi e nelle loro immagini sonore, voglio apporfondire i loro lavori.
Si' perche' la loro tecnica e precisione sorprendente ti prende e ti fa' entrare in quel mondo che , per fortuna , hai solo vissuto attraverso i video e i giornali .
Per tutta l'ora e venti sembra di essere negli anni di piombo , di vederti spuntare qualche P38 o di ritrovarti in qualche incappucciato delle (cosiddette) forze dell'ordine saltare dentro al locale.
Voglio sentire se il fatto di usare sempre la stessa chitarra e' una scelta di stile o una scelta di comodo. Voglio sentire se il concerto e' stata una lunga colonna sonora o sono veramente dei pezzi uno diverso dall'altro... voglio sentire se Luca Cavina spettacolare bassista,Enrico Gabrielli (flute, sax, keyboards ex afterhours) è veramente ottenebrato come sembra, se l'eccezionale Massimo Martellotta (guitar) era solo in una serata speciale e se Fabio Rondanini (drums) ha sempre la stessa fantasia . Riusciro'?
Calibro 35
Seconda serata(Sabato) e' stato un ritorno. Ritorno causato dal nuovo lavoro del trio(quintetto sul palco) di Cuneo. Lavoro finalmente più lontano dei precedenti,
lontano dai suoni troppo educati che me li avevano fatti lasciare indietro.
L'ulltima volta che avevo vistoiera il 2003 (!!!) poi a parte qualche fugace apparizione televisiva(ricordo il primo maggio un paio d'anni fa) li avevo dimenticati , messi nei miei concerti da ricordare (quello del 99 al Leoncavallo ad esempio) e finita li'.
Lavori annacquati(Senza peso,Bianco sporco e Uno) e scelte di cambiamenti di stile che con me proprio non c'entravano nulla.
Ora li avevo sentiti ritrovati con "Ricoveri virtuali e sexy solitudini".
La serata dell'Alcatraz è iniziata non con molta convinzione(mia) , i primi brani un po' mosci fino ad Infinità ( guarda a caso da Ho ucciso paranoia) dove i 5 sembrano , e con loro il pubblico, riprendersi dal torpore.
Da questo punto in poi (qui sotto) i MK snocciolano pezzi nuovi e vecchi senza troppo guardare alla continuita' . Quindi mischiano Nuotando nell'aria alla bellissima ultima "Paolo Anima Salva" e una sorprendente versione di Ape Regina (e' proprio il caso palese di "la posso fare meglio di 15 anni fa ma non la saprei riscrivere") che fa ritornare in mente tante cose.
Quindi concerto dalle diverse facce,un ritorno che valeva la pena(??) fare e sperando di non riperdere le loro tracce.
Marlene Kuntz - Infinità
giovedì 3 marzo 2011
cosa mi son perso...
Mi piace Sara Lov, l'ho persa l'1 marzo alla casa 139 a milano...
mi gireranno per un po':
Sara Lov - There Is A Light That Never Goes Out
mi gireranno per un po':
Sara Lov - There Is A Light That Never Goes Out
mercoledì 2 marzo 2011
scoperta del giorno
Benjamin Francis Leftwich e' inglese ha all'attivo un Ep dell'anno scorso e un lavoro 'lungo' in uscita.
Sara' al SXSW.
Benjamin Francis Leftwich - Pictures
Sara' al SXSW.
Benjamin Francis Leftwich - Pictures
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