venerdì 25 marzo 2011

sxsw 2011 pt 1

Non è facile raccontare un'esperienza del genere...
come dicevo a chi mi chiedeva se mi stavo divertendo : "it's like a playground for a kid".
Già quando arrivi ad Austin(capitale del Texas) al ritiro bagagli hai queste chitarre enormi che ti accolgono. Arriviamo di martedì, il primo giorno di festival, stanno arrivando tutti. Tonnellate di chitarre e strumentazioni varie dappertutto.
E' un altro mondo.
Il trasferimento dall'aereoporto alla città e' magico.
Sono ormai le 7 di sera lì(con il fuso le 2 di notte per noi) , c'e' il tramonto, il sole all'orizzonte piatto e infinito crea un rosso unico, i semafori che pendono in mezzo all'incrocio, i corvi appollaiati lassu'... magia, non sei piu' a casa.
Non sei neanche negli USA che ti aspetti, sei in Texas. Case perfette non ce n'e', praticelli ben tenuti neanche, steccati? rari e mal messi.
Grandioso!
Ci aspettano 5 o quasi 6 giorni di showcase dai 20 minuti all'ora abbondante.
Una grande vetrina, no grande ENORME.
Subito ci catapultiamo in città al mitico Continental club , nella saletta al piano di sopra, per i 49 fortunati , ci sarà James McMurtry, cantautore di rara poesia che qui e' di casa(come tantissimi altri ormai!) , contando che qui da noi non e' passato non e' male come inizio, anche se il jetleg ci fa sbadigliare troppo.




Dopo una estenuante preparazione nelle settimane prima, spulciando i siti ufficiali e non dei locali e del festival, sentiti i pareri di chi c'e' stato e di chi ci vive,scartati i concerti dove e' necessario avere il carissimo wristband, si decide di andare al DogWood, 6th street, a piedi! Una scarpinata di 4 km... non male per smaltire la pessima colazione. Lì troviamo un cartellone molto interessante(ok già lo sapevamo) :Willi Nile(sì anche qui!) , Kevin Welch e
Jon Dee Graham, nonche' Small Pounds con Catlin Cary ex Whiskeytown. Tra gli altri scopriamo gli Shurman e i Wagons, solo vagamente conosciuti , che si rivelano una certezza.
La prossima tappa e' il malfamato G & S Lounge, in pratica a mille km da dove eravamo. I 28 gradi del pomeriggio ci fanno maledire di non aver affittato un'auto, che alla fine in molte occasioni ci avrebbe facilitato la vita e non poco.
Dopo esserci persi e ritrovati e perso il set di Jimmi LaFave arriviamo giusti per l'inizio del concerto di Kevin Welch(ancora?) . In tutta sincerità 'sto tizio con i capelloni e la chitarra non e' che mi aveva convinto troppo in mezzo a schitarroni degli altri gruppi in una location che lo ignorava ben poco.
Nel parcheggio di questo cubo di cemento con solo la porta di metallo per entrare , senza finestre, puzzolente e buio, Kevin si presenta con il figlio Dustin che lo accompagna con una chitarra mezza scocciata.
Magia. Le canzoni sonnolente diventano poesia di vita vissuta e prendono una nuova forma. La gente in questo polveroso parcheggio di periferia seduta sui fusti della birra(tutto vero!) viene rapita da ogni singola nota...

Ora mi aspetta la MIA musica. Un po' di indie please dopo tutto questo folk!
La sera vado alla St. David's Church, un po' di fatica a trovarla e infatti arriviamo per la seconda metà del concerto dei Lost in the trees. Ottoni , violino e violoncello accompagnano voce ,chitarra e batteria attraverso le sonorità che intrecciano la musica più 'nobile' con il folk, spesso con un'esplosione di colori non indifferenti(beh ascoltrli e' l'unico modo per capire che dico!):

Lost In The Trees - Fireplace @ St. David's Church


Dopo di prescindibili set, e' toccato ai Low, punta di diamante dell'indie . Concerto stupendo, perfetto , un vero greatest hits.
Degna conclusione di una grandiosa prima vera giornata.
...to be continued...

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