mercoledì 23 luglio 2008

Jakob Dylan - Seeing Things



Oltre 15 anni ci ha messo il piu' giovane della famiglia Dylan(o Zimmerman che si voglia) per uscire con il suo nome su un album.
Finora si era nascosto dietro la sigla Wallflowers era saltato sul cavallo alt-country con il valido Bringing Down the Horse nel 96(il precedente omonimo del 92 e' prescindibile) aveva poi cercato di ripeterne i fasti con Breach nel 2000 cambiando anche formazione ma ci furono solo le vendite di buono in quel lavoro.Un po' meglio per Red Letter Days del 2002 e l'ultimo Rebel, Sweetheart di 3 anni fa ma l'interesse(soprattutto commerciale) era definitivamente finito.
Ora Jakob ha deciso di fare tutto da solo (accompagnato da discreti turnisti)presentandosi con il suo pesante cognome al mondo con un lavoro acustico, da alcuni paragonato allo Springsteen di Devil & Dust o di Tom Joad ma onestamente lo spessore e' diverso.
Benche' la produzione di Rick rubin (Johnny Cash do you remember?) faccia molto lo spessore dei testi e dei brani non e' molto vicino al succitato Bruce o al padre.
Storie che vorrebbero essere senza tempo risultano piacevoli all'ascolto ma nulla piu'! Si salvano Something Good This Way Comes orecchiabile e l'inquieta Evil Is Alive And Well assolutamente sopra la media e rivelano un talento che tarda a sbocciare(i 40 son dietro l'angolo) e forse si e' gia' espresso anni addietro.
Quindi il risultato finale e' solo un album(buonissimo per carita') di folk fatto da un 'figlio di...' che credo non fosse tale non sarebbe stato tanto scampanellato.
Magari con la seconda giovinezza...

Qui sotto al Letterman show in Something Good This Way Comes :


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